Qualcosa si sta muovendo sul tema dell’educazione finanziaria nelle scuole.
Il DDL Capitali, infatti, ha passato tutto il suo iter parlamentare e ora è diventato legge, manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Questo provvedimento, tra le tante norme inserite, all’art. 25 introduce misure in materia di educazione finanziaria, inserendola tra gli obiettivi dell’insegnamento dell’educazione civica e riconoscendo un vero e proprio diritto al risparmio, all’investimento, all’educazione finanziaria, assicurativa e alla pianificazione previdenziale, attraverso anche l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola
L’obiettivo primario dell’introduzione della materia finanziaria nelle scuole, probabilmente già dal primo ciclo di istruzione, è quello di rendere i ragazzi cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese anche attraverso ai principi legati al “diritto alla salute, al benessere della persona e all’educazione finanziaria, con particolare riguardo alla finanza personale, al risparmio e all’investimento“.
Con questo scopo ora sono allo studio le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione finanziaria “d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari”.
Inoltre al Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria spetta il compito di approvare il “piano triennale di attività“.
Infine sarà il Ministero dell’Istruzione a dover sottoscrivere accordi con Bankitalia e con Consob per “promuovere la cultura dell’educazione finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica e nei limiti delle risorse disponibili“, dopo aver sentito il Comitato.