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ESG, cresce il bisogno di sostenibilità e di formazione

ESG

Per il 65% delle aziende italiane cresce la transizione a modelli di business più sostenibili, e oltre l’82% delle società quotate ha sviluppato un piano di sostenibilità (+32% rispetto al 2020).

Questi i risultati emersi dallo studio di Ernst & Young “Seize the change – futuri sostenibili” pubblicato a gennaio 2023, che analizza i più significativi trend di sviluppo sostenibile per le imprese italiane.

La transizione verso uno sviluppo sostenibile non riguarda solo le aziende di grandi dimensioni, anche le PMI si stanno evolvendo verso modelli di business sempre più focalizzati su temi di sostenibilità.

Nel campo della finanza aumentano iniziative e prodotti di investimento sostenibile, quelli più diffusi riguardano gli investimenti in Green/Social impact/Sustainability linked Bonds e ben il 35% delle aziende intervistate dichiara di aver sviluppato strategie di investimento responsabile.

L’acronimo ESG si utilizza in ambito economico-finanziario per indicare tutte le attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria, tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.

L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI RESPONSABILITÁ SOCIALE

Le normative italiane ed europee sono alla base dell’evoluzione che sta riguardando il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa, sia nella letteratura manageriale sia nel dibattito internazionale. Sono maturate nel tempo le prime premesse della Stakeholder Theory, secondo la quale il profitto è solo uno degli obiettivi da massimizzare nell’ambito di un processo decisionale che contempera gli interessi di diverse esigenze.

Anche in Italia si è sentito il bisogno di considerare nell’interesse sociale le esigenze non puramente finanziarie. Nel gennaio 2018 la Consob ha adottato a tal proposito il Regolamento sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, con cui si recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva comunitaria 2014/95/UE sulla rendicontazione non finanziaria, secondo la quale le grandi imprese devono pubblicare informazioni relative a questioni ambientali, sociali e trattamento dei lavoratori, rispetto dei diritti umani, anticorruzione e corruzione e diversità nei consigli di amministrazione (in termini di età, sesso, e formazione professionale).

In Italia, una recente decisione giurisprudenziale ha mostrato una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali. Il Tribunale di Gorizia ha emanato la prima ordinanza italiana in tema di comunicazione ingannevole sui benefici ambientali nei confronti di un’impresa e ha dichiarato che: le «dichiarazioni ambientali verdi devono essere chiare, veritiere, accurate e non fuorvianti, basate su dati scientifici».

Già al quarto CEO Meeting di Roma (aprile 2022) su “Finanza a supporto dell’Agenda 2030” è emerso l’impegno dei gruppi finanziari e delle assicurazioni nel promuovere investimenti in sostenibilità. Le aziende hanno sottolineato l’importanza di interfacciarsi con un interlocutore finanziario più “lungimirante” per sostenere le azioni intraprese per lo sviluppo sostenibile, che proponga investimenti più di lungo termine (oltre i 7 anni) rispetto a quelli tradizionali.

LA NECESSITà DI UNA FORMAZIONE MIRATA

Tutto ciò fa capire come l’argomento sia ricco di implicazioni, e come sia fondamentale per qualunque impresa rispondere alla crescente domanda di strumenti di investimento sostenibili da parte del mercato.

Questa è un’opportunità anche per il mondo finanziario e assicurativo, e la conoscenza in materia, necessariamente supportata da un’attenta e puntuale formazione, si rivelerà un fattore vincente nel prossimo futuro.

Diventa imprescindibile conoscere perfettamente la normativa in materia, e aumentare la formazione su questo tema nuovo e complesso, sia per i riferimenti legislativi sia per le ricadute sulle necessità del cliente da un punto di vista di prodotti e servizi assicurativi aggiornati.

L’OFFERTA FORMATIVA DI INSURANCE FINANCE ACADEMY

Un catalogo di corsi online ricco di vari titoli sul rilevante tema della sostenibilità, si è recentemente arricchito con una nuova proposta formativa di sicuro interesse, che presenta in modo chiaro le ultime disposizioni normative per l’integrazione dei driver ESG (Environmental, Social, Governance).

La sostenibilità: dalle ultime disposizioni normative all’integrazione dei driver ESG nella valutazione di adeguatezza (insurancefinanceacademy.it)

Il corso, frutto della collaborazione fra Piazza Copernico e Assoreti, parte dalla definizione di sviluppo e successo sostenibili e dall’importanza di integrare nei processi economici considerazioni ambientali e sociali. Successivamente si focalizza sull’analisi del quadro normativo, relativo alla regolamentazione del settore finanziario per la valutazione degli investimenti. Moltissimi gli argomenti da considerare: come il Programma d’azione dell’Agenda 2030, l’Accordo di Parigi, la strategia dei Green Deal dell’Unione Europea, i PRI (Principles for Responsible Investment), i PSI (Principles for Sustainable Insurance) e i PRB (principi per l’attività bancaria responsabile), i GBP (Green Bond Principles dell’International Capital Market Association), il regolamento Sustainable Finance Disclosure Regulation relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, il rapporto tra il SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) e gli obiettivi del Strategy on Sustainable Finance dell’ESMA.

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