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IL RICAMBIO GENERAZIONALE NELLA CONSULENZA FINANZIARIA

Insurance Finance Academy

Secondo Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, interpellato durante l’ultimo Salone del Risparmio, “Oggi abbiamo più di duemila consulenti over 70, con un portafoglio medio di circa 35 milioni di euro”. 

Questo la dice lunga sulla impellente necessità di attirare alla professione le nuove generazioni. 

Già nell’ultima edizione di ConsulenTia, uno dei più importanti appuntamenti dedicato ai consulenti finanziari che si è svolto a Roma lo scorso mese di Marzo, uno dei temi più caldi era stato quello dell’inclusione, a cui appartiene anche il tema dei giovani e del loro futuro nel mondo della consulenza. Come ha chiarito il Presidente di Anasf Luigi Conte sul Corriere della Sera del 26.02.2024, “Bisogna cambiare prospettiva e cominciare a ragionare non più in termini di ricambio, ma di interazione generazionale, riflettendo un modello di impresa e demografico che cambia totalmente”. 

Cosa si può fare per attirare le giovani generazioni verso questo tipo di attività? 

Ovviamente la prima spinta dovrebbe essere data da una riforma del sistema scolastico che introduca l’educazione finanziaria nel contesto formativo, e almeno in quest’ambito i primi passi si stanno facendo in seguito al “Ddl Capitali” , che indica i temi della finanza e del risparmio nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. 

E’ chiaro però che – al di là dei tempi di realizzazione della riforma – questo non può bastare. 

Alcuni altri aspetti possono rappresentare un fattore di scelta all’avvio della professione di consulenza finanziaria, e le compagnie per attirare giovani talenti dovrebbero tenerne conto: 

  • la capacità di innovazione, che si unisce in modo stretto alla dinamicità, 
  • il nuovo ruolo dell’AI, che potrebbe supportare non poco il lavoro dei nuovi consulenti, 
  • l’attenzione alla sostenibilità. 
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