Mayer Amschel Rothschild è stato il primo esponente della più grande dinastia bancaria del mondo di tutti i tempi.
Nel 2005 la rivista prestigiosa rivista Forbes lo definì come “il padre fondatore della finanza internazionale”.
UN RAGAZZO INTRAPRENDENTE
Nato nel ghetto ebraico di Francoforte sul Meno nel 1744, figlio di Amschel Moses che era un venditore di monete da collezione e aveva una bottega di cambiavalute.
Fin da piccolo si appassiona di numismatica, e quando eredita la bottega di cambiavalute a soli 11 anni alla morte del padre comincia subito a sfruttare la sua conoscenza delle monete procurando pezzi rari a facoltosi collezionisti.
Buona parte della sua fortuna viene fondata facendo il cassiere presso la banca della famiglia Oppenheimer ad Hannover. Il giovane Meyer si fa notare subito per l’abilità nella gestione degli affari dei clienti della banca, e viene notato dal Langravio d’Assia-Kassel Guglielmo IX, che aveva ereditato una tra le più grandi fortune in Europa dell’epoca.
Diventa il banchiere personale di Guglielmo IX, che lo nomina suo “ebreo di corte”, termine che all’epoca veniva usato per definire gli ebrei che ricoprivano alti incarichi amministrativi o finanziari alla corte dei sovrani.
In questa posizione Meyer riesce ad accrescere ulteriormente il patrimonio di Guglielmo IX, ma soprattutto il suo patrimonio personale attraverso l’emissione di propri bond, tanto che apre la sua prima banca a Francoforte.
UNA LUNGIMIRANTE VISIONE INTERNAZIONALE
Rothschild è forse il primo a capire l’importanza della dimensione internazionale della banca, tanto che nel 1810 sottoscrive un formale accordo di partnership con i suoi figli, ed espande il suo impero con l’installazione di ciascuno dei suoi cinque figli nei cinque principali centri finanziari europei di conduzione degli affari, mettendoli a capo di succursali a Francoforte, Vienna, Napoli, Londra, Parigi.
I figli avranno fortuna in tutta l’Europa: il figlio Amschel Mayer compra una banca di Francoforte; Salomon si trasferisce a Vienna; Nathan trasforma la filiale di Londra in una delle più potenti istituzioni bancarie (NM Rothschild & Sons); Calmann apre una filiale a Napoli e Jacob diventa un gigante della finanza a Parigi.
Questa rete internazionale gli permise di fornire ai suoi clienti informazioni e offerte finanziarie di ampio respiro e scollegate dalle vicende locali.
Contrariamente ai banchieri ebrei dei secoli precedenti, che avevano finanziato e gestito le casate nobili europee, ma spesso perdevano le loro ricchezze attraverso la violenza o l’espropriazione, il nuovo tipo di banca internazionale creata dai Rothschild risulta impenetrabile agli attacchi locali.
I beni vengono protetti e mantenuti negli atti finanziari, e circolano per il mondo come azioni, obbligazioni e debiti.
UN’EREDITÁ IMPORTANTE
Rothschild morì a Francoforte il 19 settembre 1812, e nel 1817 fu insignito del titolo nobiliare postumo da Francesco I imperatore d’Austria.
Ancora oggi, sette generazioni dopo, la famiglia Rothschild mantiene una posizione privilegiata tra i grandi della finanza internazionale, e si è anche diversificata puntando su altri settori, come la produzione di vino.
Ma al dì là della ricchezza lasciata ai suoi discendenti, ha lasciato l’eredità del metodo, ancora oggi valido a livello globale.