Parliamo di Retail Investment Strategy
Primi cenni per capire di cosa si tratta
Nel 2015 la Commissione europea ha adottato un piano d’azione utile a creare un unico mercato dei capitali all’interno dell’UE.
Nel settembre del 2020 pandemia, digitalizzazione e Green Deal hanno convinto la Commissione della necessità di adottare un nuovo piano d’azione finalizzato a:
- sostenere una ripresa economica verde, digitale, inclusiva e resiliente;
- rendere l’UE un luogo ancora più sicuro per risparmiatori e investitori;
- fare convergere i mercati nazionali dei capitali in un vero mercato unico.
In relazione al secondo obiettivo, nel 2023, La Commissione UE ha adottato la “Retail Investment Strategy” che ha come finalità quella di mettere gli investitori al dettaglio in condizione di prendere decisioni di investimento in linea con le loro esigenze e preferenze, garantendo loro un trattamento equo e tutela.
Da questa si è poi generato il “Retail Investment Package” che prevede una proposta di direttiva, “Omnibus” per modificare, in contemporanea, MiFID II, IDD, la direttiva UCITS sugli OIVCM, la direttiva AIFDM sui gestori di FIA e Solvency.
A questo intervento di primo livello si deve aggiungere la modifica del Regolamento PRIIP dedicato ai prodotti d’investimento e assicurativi preassemblati.
Tra le altre, la retail investment strategy comprende misure finalizzate a:
- Migliorare l’informativa sui prodotti e i servizi di investimento e quella periodica sul rendimento degli investimenti;
- Aumentare il contrasto ai potenziali conflitti di interessi;
- Vietare gli incentivi nel caso di servizi prestati senza consulenza;
- Imporre standard professionali elevati per i consulenti finanziari.
Dalla struttura del pacchetto normativo è chiaro che l’intervento proposto dalla Commissione è caratterizzato da un approccio modificativo e intersettoriale in quanto volto all’emendare anziché sostituire la normativa attualmente vigente in molteplici ambiti.
Questa modalità di intervento rispecchia la volontà del legislatore di garantire il medesimo livello di protezione degli investitori indipendentemente dal prodotto di investimento scelto e dal canale distributivo utilizzato.
E’ questo il primo articolo dedicato a questo argomento, su cui ritorneremo presto con altri approfondimenti.
Ringraziamo per il contributo PAOLO SCHETTINO