Nella International Equal Pay Day, stabilita dalle Nazioni Unite, che ricorre proprio oggi 18 settembre, vogliamo occuparci proprio della parità di diritti nel settore della consulenza finanziaria.
Ombre ma anche luci emergono dalla ricerca condotta da Research Dogma e sostenuta da ASSORETI, presentata il 18 maggio di quest’anno al Salone del Risparmio nella conferenza “NextGen2 – La consulenza finaziaria: le sfide della Next Generation e della Gender diversity”.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Ad oggi, il numero di consulenti finanziari donne è ancora piuttosto basso (circa 22% fra gli abilitati all’offerta fuori sede, 9% fra gli autonomi).
SPERANZE PER IL FUTURO
D’altra parte oltre il 35% delle iscrizioni alle prove valutative dell’Albo sono state presentate da donne, e oltre il 33% dei candidati risultati idonei è donna.
Segno che qualcosa sta cambiando in questo settore, che rispetto ad altri ha un ridotto gender pay gap percepito (il 63% delle consulenti intervistate non percepisce un gap significativo nella propria remunerazione rispetto ai colleghi maschi) e attira quindi più facilmente l’interesse del mondo femminile.
LE CARATTERISTICHE DELLA CONSULENZA FINANZIARIA AL FEMMINILE
Le candidate agli esami presentano in genere un’ottima preparazione, passando con facilità le prove.
Ma non c’è solo questo. I talenti e la sensibilità “al femminile” risulterebbero perfettamente consoni a questa professione in cui l’empatia con il cliente gioca un ruolo importante.
L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE FINANZIARIA E DELL’ATTENZIONE AL WELFARE
Portare l’educazione finanziaria nelle scuole è il primo passo per facilitare l’entrata di giovani e di donne in questo percorso di carriera professionale.
Ma, come in qualsiasi altro settore, facilitare l’entrata di giovani donne talentuose vuol dire anche fornire strumenti di welfare e sostegni alla famiglia.