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IL PUNTO SU STARTUP E SCALEUP FINTECH & INSURTECH

INSURTECH

Il 15 dicembre 2022 l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano ha svolto un Convegno in cui si è fatto il punto sullo stato delle Startup e Scaleup Fintech & Insurtech.

Ne riassumiamo gli spunti più interessanti.

Fintech & Insurtech: la realtà italiana

Dal 2009 ad oggi il “banking as a service” italiano è cresciuto in modo esponenziale nonostante le tensioni geopolitiche ed economiche, e lo dimostrano i numeri. Infatti nel nostro Paese si contano 630 startup e scaleup Fintech & Insurtech, di cui solo 27 nate da gennaio a fine 2022. Resta però un alto livello di concentrazione: il 5% delle startup/scaleup ha raccolto il 90% del funding totale, mentre Milano si può dire sia la capitale con il 69% degli investimenti complessivi.

Segnali positivi per quello che riguarda i ricavi: quelli mediani per startup/scalup previsti a fine 2022 sono quasi il doppio rispetto a quelli 2021, ma ancora non si generano stabilmente EBITDA e flussi di cassa positivi e solo il 44% delle realtà è in grado di guardare ai mercati esteri. Generalmente la proposta delle startup/scaleup italiane è rivolta più alle PMI (71%) che ai consumatori (39%), ma va sottolineato che il 60% si rivolge a istituti finanziari ed infine l’83% delle realtà innovative ha in corso delle partnership.

… e quella europea

In Europa l’ecosistema delle startup e scaleup Fintech & Insurtech è cresciuto molto, con un incremento fino all’81% rispetto al 2021, seguono a ruota Francia e Germania.

Il principale ambito delle startup europee è il mondo dei pagamenti, primo per numero di unicorni (società tecnologiche valutate più di un miliardo di dollari), infatti vi opera il 29% delle startup, ma ha ricevuto spinte importanti dagli incumbent, cioè quelle aziende ex monopoliste che occupano posizioni dominanti nel mercato digitale.

Crescono le soluzioni digitali per investimenti (29% delle startup), Cryptoasset (23%), Lending (17%), Insurtech (13%) e Regtech (10%). Inoltre dato che il funding condivide le caratteristiche intrinseche di ogni attività finanziaria, le startup Proptech e Lending hanno raccolto mediamente fondi più significativi, poiché real estate e lending sono per natura più capital intensive.

I modelli as-a-Service

In particolare emerge il modello Banking-as-a-Service (BaaS). Si tratta di un istituto finanziario autorizzato (come una banca) che offre servizi, licenza e “libri” ad un secondo attore non autorizzato (come una digital company), che cura l’interazione con il cliente finale e l’esperienza d’uso.

Challenger Bank

Attraverso questi modelli da un lato si creano opportunità di mercato per le banche tradizionali, dall’altro si ha un’aperta competizione di nuovi attori, come nel caso delle Challenger Bank: si tratta di banche digitali gestibili attraverso app e smartphone. Sono già 120 in Europa e, oltre al conto corrente e strumenti di pagamento, il 44% offre anche possibilità di investimento, il 32% di richiedere prestiti e il 20% di sottoscrivere polizze.

I consumatori

I modelli di Business as-a-Service porteranno probabilmente ad un’ulteriore riduzione del numero delle filiali bancarie sul territorio. I consumatori comunque dovrebbero reagire positivamente anche grazie alla possibilità di utilizzare i canali digitali.

L’Insurtech

Per quanto riguarda il solo Insurtech nel 2022 si contano 120 startup attive (4 costituite nell’ultimo anno) che hanno raccolto 420 milioni di euro a partire dal 2009 (mediamente 3,5 milioni di euro per startup, appena inferiore rispetto a tutto il Fintech che si stabilizza a 5,8 milioni) e 53 milioni nel solo 2022.

Un segnale positivo viene dai ricavi che, se nel 2021 erano mediamente inferiori rispetto al Fintech, nel 2022 sono cresciuti sensibilmente (+95% vs +70%), portando il settore a pari livello con il Fintech.

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