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WHISTLEBLOWING

WHISTLEBLOWING

Il whistleblowing è un istituto di derivazione anglosassone attraverso il quale i dipendenti di una azienda possono segnalare potenziali violazioni, illeciti o frodi di cui siano stati testimoni nel proprio contesto lavorativo.

In Italia il whistleblowing è attualmente regolato dalla Legge 179/2017, che ha stabilito nuove misure di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità, introducendone una specifica all’interno del D. Lgs. 231/2001.

In parole povere, attraverso il Modello 231 dell’azienda viene abilitato in essa il sistema di segnalazione di potenziali violazioni, illeciti o frodi e la protezione dei segnalanti.

A fronte del quadro normativo appena illustrato, nel 2019 la Direttiva UE 2019/1937 è intervenuta con l’obiettivo di disciplinare la protezione dei whistleblower all’interno delle aziende europee e introducendo norme minime comuni di tutela, con l’obiettivo di dare uniformità a normative nazionali estremamente frammentate ed eterogenee, ove esistenti.

Tra le principali novità introdotte da questa Direttiva Europea, in fase di recepimento nell’ordinamento italiano e comunque in vigore dalla fine del 2021, si segnalano:

  • l’ampliamento del concetto di whistleblower, non più circoscritto solo ad amministratori, dirigenti e dipendenti (come previsto dal D. Lgs. 231/2001), ma comprendente tutti i soggetti collegati in senso ampio all’organizzazione nella quale si è verificata la violazione;
  • la definizione della natura degli eventuali atti ritorsivi nei confronti del segnalante, ricomprendendo anche forme indirette di discriminazione;
  • l’introduzione di misure di sostegno ai segnalanti (consulenze, assistenza, patrocinio, etc.).

In sintesi, l’implementazione del sistema di whistleblowing nel settore privato non va più legata, come è oggi, solo al Modello 231 dell’impresa, per quanto esso ne sia stata una importante leva istitutiva.

Questo contesto di evoluzione normativa disegna l’opportunità per le imprese di attivare iniziative di formazione di ampio respiro, nelle quali:

  • da un lato, si riprendano gli aspetti del D. Lgs. 231/2001 utili alla creazione di comportamenti virtuosi in termini di segnalazione di potenziali violazioni, illeciti o frodi;
  • dall’altro, si illustrino le novità determinate dalla Direttiva Whistleblowing e gli impatti sul modello aziendale.
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