Cambiare il modello di remunerazione dei produttori e dei distributori
Un primo aspetto affrontato dalla RIS è teso a risolvere due criticità strettamente legate all’attuale modello di remunerazione di produttori e distributori.
LE DUE CRITICITA’
Gli incentivi
Con il termine incentivi si intende l’insieme dei compensi, delle commissioni e dei benefici che l’intermediario riceve da terzi o paga a terzi in relazione ai servizi prestati in favore della propria clientela.
Gli incentivi potrebbero condizionare il comportamento degli intermediari e influenzare la consulenza offerta ai clienti. I distributori, in ragione degli incentivi ricevuti, potrebbero essere indotti a raccomandare prodotti più costosi e meno performanti, questo più nel proprio interesse che in quello del cliente finale.
Il “value for money”, ossia il rapporto qualità/prezzo dei prodotti offerti alla clientela al dettaglio.
Su questo tema un’indagine effettuata dalla Commissione ha evidenziato che sul mercato sono presenti prodotti i cui costi superano di gran lunga i benefici che offrono ai loro sottoscrittori e che, mediamente, ai clienti al dettaglio è stato addebitato a titolo di costi e oneri il 40% in più rispetto agli investitori istituzionali.
La Commissione valuta che l’attuale disciplina degli incentivi e una non sufficiente attenzione al value for money possano incidere sul rendimento netto dei prodotti destinati ai clienti e, di conseguenza, anche della fiducia nei mercati riposta da questi ultimi.
Di conseguenza, con la Retail Investment Package, sia in ambito MIFID II e IDD, si vuole intervenire sia sulla materia degli incentivi sia, attraverso un rafforzamento della product governance, sul tema del value for money.
Queste modifiche permetterebbero di attenuare il tema del conflitto di interessi.
E’ questo il secondo articolo dedicato a questo argomento, su cui ritorneremo presto con altri approfondimenti.
Ringraziamo per il contributo PAOLO SCHETTINO
